Fisco, credito, economia e lavoro. Il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, dal palco dell’Auditorium della Conciliazione di Roma ha passato in rassegna i nodi cruciali che oggi soffocano le imprese italiane. Di fronte a lui, seduti in platea ad ascoltarlo, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, e centinaia di rappresentanti della politica italiana e delle istituzioni. Quasi 1700, invece, i delegati del nostro Sistema arrivati da tutta Italia per celebrare i 70 anni di attività di Confartigianato.

Un anniversario storico, che conferma l’impegno per le piccole imprese dall’immediato dopoguerra, con il fondatore Manlio Germozzi, alle battaglie di questi duri anni di crisi economica. Nel 1946 – ha esordito il Presidente Merletti nella sua relazione – le prime associazioni locali di mestiere si mettevano insieme per dare vita alla nostra Confederazione. Un Sistema che innervava il territorio nazionale fungendo da tessuto connettivo e che era in grado di dare solidità e qualità alla spinta produttiva che stava appena ricominciando. Nasceva così dal basso e con varietà e vitalità pari alla spumeggiante voglia di impegnarsi, un corpo intermedio che sarebbe stato protagonista della vita del Paese, con responsabilità, competenza e impegno. Eravamo noi, Confartigianato, ha ricordato il Presidente Giorgio Merletti dal palco della Conciliazione di Roma.
L’attualità politica ed economica non porta buone notizie. La recente decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione europea ha gettato nel panico le borse europee e calato nell’incertezza il futuro comunitario. Soprattutto, però, ha messo a nudo i limiti di una comunità troppo lontana dalla realtà. È questa Europa troppo burocratica, incapace di muoversi in modo coeso, lontana dalle aspettative degli Stati e dei popoli che la compongono, che deve cambiare e diventare un’Europa veramente unita, solidale, democratica, capace di far valere peso economico e ruolo politico sulla scena mondiale”, ha detto senza mezzi termini il Presidente Merletti.
L’Italia continua ad offrire più ostacoli che opportunità alle micro e piccole imprese. A cominciare dal cuneo fiscale sul lavoro dipendente, che ha raggiunto il 49%, e da un fisco che ruba tempo e denaro agli imprenditori.
“Le misure adottate nell’ultimo anno per attenuare il carico tributario sulle imprese sono un segnale positivo. Ma non bastano. Perché lo spread fiscale tra Italia ed Europa è sempre troppo elevato: 28 miliardi nel 2015. In pratica, i cittadini italiani pagano 461 euro di tasse in più all’anno rispetto alla media europea. E il total tax rate, cioè la somma di tutte le imposte e tasse pagate dall’impresa al lordo dei profitti, è pari al 64,8%, il più alto in Europa”, ha denunciato Merletti.
Inevitabile un passaggio sul difficile rapporto tra credito e piccole imprese. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, in quattro anni i finanziamenti agli artigiani sono diminuiti di 11 miliardi di euro. E sul fronte del Fondo centrale di garanzia, le notizie non sono migliori. Se davvero si vogliono sostenere le piccole imprese, è anche tempo che l’attività del Fondo centrale di Garanzia ritorni ad essere dedicata esclusivamente a loro – ha chiesto Merletti – Oggi, infatti, la maggior parte delle risorse del Fondo viene utilizzata dalle banche per garantire vecchio credito, con pochi vantaggi per le imprese, ma grande beneficio per il loro capitale di vigilanza”.
La situazione per le piccole imprese resta difficile. Nonostante questo, però, il tessuto imprenditoriale italiano è vivo e dinamico. Lo ha ricordato il Presidente Merletti dal palco della Conciliazione, annunciando l’accordo con i sindacati per la riforma del modello contrattuale e illustrando i numeri sull’innovazione digitale e sull’export delle piccole imprese.
La risposta del Governo è arrivata dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che ha illustrato le prossime iniziative di Palazzo Chigi. “Penso che dobbiamo fare in modo che le imprese possano sviluppare la loro azione al meglio, senza impedimenti, senza vincoli inutili ed inopportuni. Questo significa lavorare sulla semplificazione della pubblica amministrazione e sul peso della tassazione. In più – ha aggiunto il Ministro Poletti – abbiamo un tema che riguarda il cuneo fiscale sul lavoro, che oggi è molto forte e che va ridotto. Naturalmente, questa è una di quelle scelte che deve essere compatibile con il bilancio dello Stato. Noi abbiamo fatto della riduzione della pressione fiscale una priorità della nostra azione di governo. Queste sono le iniziative che metteremo in campo per aiutare le imprese a crescere”.
Come da tradizione, infine, durante l’Assemblea annuale è stato consegnato il Premio Giano, che quest’anno è andato a Confartigianato Bolzano per l’impegno che dal 1995 mette in campo con la partecipazione alle WorldSkills, i campionati mondiali dei mestieri artigiani, per la promozione e la valorizzazione della formazione professionale. Il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, ha premiato il Presidente Gert Lanz e i ragazzi che si sono imposti nell’ultima edizione di San Paolo del Brasile.