Uomo di straordinaria tenacia, abituato a ritmi di lavoro molto intensi, l’on. Laforgia è da considerare fra i protagonisti più autorevoli della nostra terra e fra coloro che hanno inciso sensibilmente nelle istituzioni (Esecutivo nazionale dell’Inps, Istituto per il commercio estero, Camera di Commercio di Bari, Fiera del Levante…), ad ogni livello, legando il suo nome e la sua storia alle lotte per l’emancipazione dei settori produttivi, primo dei quali l’artigianato.

 

È stato ai vertici delle organizzazioni aderenti alla Confartigianato, della Puglia (Urap) e della provincia di Bari (Upsa), da lui fondate.

Per l’artigianato ha speso molte energie, promuovendo la categoria da una situazione di marginalità ad una di ampia visibilità: oggi i micro e i piccoli imprenditori artigiani sono depositari di valori economici e sociali indispensabili al Paese.

L’8 ottobre del 1994, il battesimo della creatura ambita per anni e realizzata tra non pochi adempimenti: la Banca di Credito Cooperativo di Bari. Una conquista felice ed esaltante per il presidente Laforgia, in un ambito - quello bancario - conosciuto stando anche alla guida dell’Artigiancassa s.p.a – Gruppo BNL.

L’ultima sua iniziativa in ordine di tempo, la costituzione della Comunità delle piccole imprese dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: un modo di coinvolgere dette imprese in un organico processo di internazionalizzazione e di cooperazione con riguardo al credito.

Si era formato nell’Azione Cattolica con due figure carismatiche del clero del tempo, mons. Loiacono e mons. Schiraldi, manifestando subito grande sensibilità per il sociale.

Dopo la laurea in Scienze Matematiche e una breve esperienza di insegnamento, l’approdo alla comunità braccianti - i segmenti produttivi sono sempre stati al centro dei suoi interessi - poi, su invito dell’arcivescovo di Bari Enrico Nicodemo, l’attenzione per gli artigiani, organizzati in seno all’Acai, di cui divenne presidente nazionale negli anni ’70, nonché, a partire dal 1957, come primo direttore della loro Cassa Mutua di Malattia.

Se ne è andato lasciandoci increduli, sbigottiti e seriamente addolorati, con tanti, tanti progetti da attuare nelle diverse attività dell’associazione e delle strutture ad essa collegate.

Il suo insegnamento è però ben presente nella coscienza di quanti hanno avuto modo di conoscerlo e di operare standogli accanto: rigore morale, rispetto per il prossimo, carità cristiana per i bisognosi, per gli ultimi, per quelli che Primo Mazzolari chiamava “lontani”, nello spirito di quell’umanesimo integrale predicato e sottolineato dal magistero

sociale della Chiesa a cui frequentemente si riferiva .

E questi furono i principi ispiratori della sua attività a Montecitorio: ampia, polivalente, a sostegno delle istanze di lavoratori, imprenditori, giovani, famiglie, enti istituzioni, in un confronto diretto e franco con i cittadini, da autentico rappresentante del popolo, deputato voluto e scelto dal popolo con esplicita preferenza.