Istituzionali

DOMENICO D’AMICO RIELETTO PRESIDENTE

Il nuovo Consiglio Direttivo della Confartigianato Imprese Taranto, nella giornata di ieri, ha rieletto Domenico D'Amico come Presidente dell'Associazione, riconoscendogli autorevolezza ed impegno. Riconfermato anche il Vice Presidente vicario Gennaro Mordenti mentre l'altro Vice Presidente eletto è Giovanni Carriero. Entrano in Giunta, quali consiglieri, Giovanni Palmisano e John Traetta insieme ai confermati Raffaelina Semeraro e Vincenzo Pernisco.
Domenico D'Amico, attuale Vice Presidente della Camera di Commercio di Taranto e Presidente regionale di Confartigianato Trasporti, è artigiano del settore dei trasporti da più di quaranta anni ed ha una lunga consolidata storia imprenditoriale ed associativa alle spalle, ai vertici di Confartigianato da oltre quindici anni.

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Così non si può andare avanti!

Diciamo alla politica, con compostezza e realismo, che "così non si può andare avanti".

 Dobbiamo avere la forza ed il coraggio di affrontare con determinazione i tanti problemi ai quali il Governo che verrà dovrà porre rimedio: da subito e senza esitazioni.

Partendo dal credito. Perché dall'inizio della crisi economica  nel 2012 si è registrato per la prima volta un irrigidimento delle condizioni di credito anche sul lato della quantità. Il Rapporto 2012 sull'accesso al credito delle piccole e medie imprese dell'Istat, inoltre, fa sapere che tra il 2012 e il 2014, il 53,3% delle imprese prevede di reperire risorse finanziarie attraverso canali differenti dalle banche, il 47,8% dichiara che lo reperirà in generale mediante il credito, l'1,7% riferisce che utilizzerà capitale di rischio, mentre il 7,9% si avvarrà di altre modalità. La maggior parte delle piccole e medie imprese ritiene che la propria capacità di crescita sarà minacciata dalla prospettiva economica generale (77,4%), mentre rimangono punti delicati il costo del lavoro (55%) e la presenza di margini esigui (51%). Ma il credito si sposa alla Riforma del lavoro che deve essere riformata. Si deve rilanciare l'occupazione, rivedere la flessibilità in entrata, focalizzarsi sull'apprendistato e - impossibile dimenticarlo - intervenire sul cuneo fiscale.

 

Sotto i riflettori il futuro dei giovani, il mercato del lavoro, la tassazione locale: Irap e Imu, soprattutto, ma anche Iva e Tares. Cerchiamo di congelare l'aliquota al 21%. In caso contrario, dove vogliamo andare? L'Irap è anticostituzionale e incide per il 4,2% sull'impresa - eliminiamola dal costo della manodopera - e l'Imu è una patrimoniale mascherata. Per quanto riguarda la Tares, proponiamo di pagare una tassa commisurata a ciò che smaltiamo effettivamente.

Certo, la burocrazia non è da meno. I 120 adempimenti all'anno ai quali devono far fronte le imprese: uno ogni tre giorni. Si spendono 11 miliardi all'anno per la burocrazia, le banche dati di ministeri, enti, istituzioni non dialogo fra loro, i bandi sono complicatissimi e sottoposti a libera interpretazione: così non va!

Il lavoro. Insieme ai giovani, noi piccoli imprenditori siamo la vera ricchezza del Paese.

Infine, un invito alla politica: Apriamo le nostre associazioni e le nostre imprese ai politici: vedere come lavorano i piccoli imprenditori e rendersi conto di ciò che fanno per questo Paese potrebbe aiutarli a capire costa sta accadendo.

E' IMPORTANTISSIMO SCEGLIERE BENE PER ESSERE ARTEFICI DEL NOSTRO PRESENTE E FUTURO

Se vogliono il nostro sostegno dovranno sostenerci. I candidati a sindaco del Comune di Taranto dovranno confrontarsi con la piccola impresa ionica sui temi dell’economia locale. Dovranno illustrarci con la massima chiarezza gli impegni che la nuova Amministrazione comunale prenderà per uscire dall’impasse dell’economia. Dovranno spiegarci come intendono procedere  su  temi importantissimi come  tariffe e tributi (Tarsu e Imu in primo piano), semplificazione, infrastrutture, sostegno alle aziende e lotta alla concorrenza sleale.
Vogliamo capire  se c’è, e da parte di quali candidati al ballottaggio, un reale e concreto interesse a sostenere la ripresa dell’artigianato, del commercio e della piccola e media impresa, settori fondamentali per la tenuta del territorio.
Per Confartigianato la casa comunale dove essere la casa di tutti i tarantini: imprenditori, operai, lavoratori autonomi o dipendenti, pensionati e quanti altri vivono il comune. La nuova amministrazione deve essere ancora più trasparente e aperta al dialogo e per questo suggeriamo al futuro sindaco di fare proprio lo slogan ‘Ciò che va bene alla piccola impresa, va bene al territorio.
Nelle prossime ore onsegneremo ai due candidati un documento, redatto da Confartigianato, che vuole essere un contributo alle scelte strategiche e programmatiche che essi dovranno assumere nei prossimi anni per favorire la competitività del sistema economico territoriale.
Nell’incredibile caos politico che ci sta permeando ecco un’occasione per gli imprenditori per farsi un’idea più chiara su chi votare.
8 maggio 2012

Il Prefetto: massima disponibilità ed attenzione per le istanze e preoccupazioni degli artigiani

Si è tenuto nella mattina del 27 ottobre l'incontro fra Il Prefetto di Taranto Carmela Pagano e la delegazione di Confartigianato Imprese Taranto composta dal Presidente provinciale Domenico D'Amico, il Presidente di Martina Franca Giovanni Carriero e dal Direttore Fabio Paolillo.
Il proposito di Confartigianato è stato quello di sollecitare uno sforzo unitario per rafforzare lo spirito di collaborazione fra le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali tutte, per dare più forza e visibilità al mondo delle piccole e medie imprese dei settori dell'Artigianato, Commercio, Turismo e Servizi, che nella provincia di Taranto sono oltre 30 mila e rappresentano oltre il 55 % delle imprese iscritte alla Camera di commercio con un indice di occupazione che è il 43,3%.

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SULLE "LINEE VELOCI" IL NO NETTO DI ARTIGIANI E COMMERCIANTI

L'idea di una linea veloce che porti i cittadini da una parte all'altra della città
potrebbe anche essere buona ma così com'è stata concepita dall'Amministrazione comunale rischia di affossare le attività di decine di commercianti ed artigiani.
E' quanto afferma Fabio Paolillo segretario provinciale di Confartigianato a seguito di una nuova assemblea svoltasi presso l'associazione per esprimere, ancora una volta, parere contrario sul progetto "linee veloci".
Il progetto prevede la chiusura al traffico di via Principe Amedeo e via General Messina, l'eliminazione delle aree parcheggio, e la contestuale circolazione degli autobus, o meglio, delle "linee veloci".
All'assemblea tenutasi il 29 novembre 2012 hanno partecipato i consiglieri comunali di maggioranza Alfredo Spalluto e Cosimo Gigante.
Confartigianato ha ricevuto l'appoggio anche dei consiglieri Dante Capriulo e Vincenzo Di Gregorio.
Nel corso dell'incontro - spiega Paolillo - è stato proiettato il progetto.
Così com'è il progetto comporterebbe gravi ripercussioni per commercianti ed artigiani che hanno le proprie attività in zona. Non si può affossare in questo modo il commercio di quelle vie. La palla passa al sindaco Stefàno. Dovrà essere lui a cercare una soluzione che possa scongiurare il rischio di chiusura degli esercizi commerciali e delle attività artigianali.
Intanto presso Confartigianato - conclude Fabio Paolillo - abbiamo costituito un comitato spontaneo di contatto di artigiani e commercianti per un presidio
permanente sul Comune. L'obiettivo è quello di monitorare l'evolversi della
situazione.

 

 

Artigiani e piccole imprese, manca una valida programmazione sul territorio

L'economia del nostro territorio è a forte rischio ed è nostro preciso dovere raccogliere e rappresentare alle lstituzioni locali le reazioni preoccupanti del mondo delle piccole imprese e degli artigiani che iniziano a manifestare segnali di profonda insofferenza anche alla luce dell'inattività e della mancanza di efficaci contro-offensive alla crisi che ha colpito, più duramente che altrove, l'economia ionica.
Confartigianato lmprese Taranto intende ancora una volta farsi portavoce dei malumori e soprattutto delle aspettative della piccola e media impresa presente sul territorio.
Le timide iniziative, le strategie ed i tavoli sinora convocati, oltre ad essere inspiegabilmente composti da una rappresentanza assolutamente parziale del tessuto economico provinciale, non sembrano essere stati in grado di trovare la quadra risolutiva ai problemi e non è venuta ancora fuori, in maniera evidente, una volontà politica univoca di aiutare le imprese.

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